Al nostro arrivo ad Hortàs, dopo il viaggio in aereo, siamo stati accolti dal suono dell'Ave Maria con le campane del Santuario. E le stesse campane ci hanno svegliati ogni giorno, chiamati per il pranzo comunitario a mezzogiorno e invitati alla preghiera della sera. Ora che siamo rientrati alla vita nelle nostre città, quei Vespri recitati assieme, con più di qualche incertezza nell'intonazione, ci mancano, ma cercheremo di mantenere fede al proposito formulato assieme a suor Salvatore, di prendere l'abitudine a pregare "di più e meglio"!
Per me quest'anno è stato il secondo viaggio volontaria in Terra Santa e spero di ritornarci ancora. Si è ormai instaurato un legame con le suore gianelline; un affetto e una comunione che sento di dover coltivare sinceramente
Ringrazio di cuore le suore della Casa Provinciale di Roma per la loro calorosa ospitalità e il loro incoraggiamento.
Emanuela Zanin - Talmassons (Udine)
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