sabato 28 marzo 2015

LA VIA DELLA CROCE


Accompagnati da Suor Giuseppina e Suor Pia. un gruppo di rappresentanti della Famiglia Gianelliana abbiamo partecipato alla via Crucis che si è svolta nel pomeriggio del 27 marzo all’interno del carcere di Rebibbia.
Ė stata una vera "Via Crucis... Mentre aspettavamo l'inizio della preghiera, quattordici fratelli detenuti erano in fondo alla chiesa, ognuno sorreggeva una croce bianca numerata. All’inizio è stata portata una  "grande Croce" e posta al centro del presbiterio, costruita con i legni dei barconi approdati a Lampedusa con il loro carico di disperazione e di morte. Ad ogni stazione un detenuto portava la sua croce e al termine della preghiera di fronte a noi, ai lati della Grande Croce,  c’erano questi quattordici nostri fratelli con le loro croci. Di qualcuno potevamo carpirne lo sguardo di rassegnazione, imbarazzo, sconforto, speranza… molti tenevano gli occhi bassi, uno di loro ad un certo punto ha appoggiato il capo sulla sommità della croce che sorreggeva e lì è rimasto quasi per tutto il tempo.
Al termine della liturgia della Via Crucis, i nostri fratelli sono ritornati in cella, a noi è rimasto impresso nella mente e nel cuore, il sorriso di molti quando li abbiamo salutati per gli auguri della Santa Pasqua. All'uscita dalla chiesa si è presentato al nostro sguardo uno spettacolo  meraviglioso, un grande arcobaleno di 180 gradi attraversava la cupola della Chiesa…
E' straordinario!  dietro ad un muro di cinta emerge un arcobaleno che accende la speranza a persone che vogliono uscire da un tunnel senza "colori". E noi glielo auguriamo con tutto il cuore.

Il grande portone di ferro si è chiuso alle nostre spalle: Dio è rimasto all'interno di quel portone, perché Dio è MISERICORDIA! 

 

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